Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.Marco entra in una città; vede qualcuno in una piazza vivere una vita o un istante che potevano essere suoi; al posto di quell’uomo ora avrebbe potuto esserci lui se si fosse fermato nel tempo tanto tempo prima, oppure se tanto tempo prima a un crocevia invece di prendere una strada avesse preso quella opposta e dopo un lungo giro fosse venuto a trovarsi al posto di quell’uomo in quella piazza. Ormai, da quel suo passato vero o ipotetico, lui è escluso; non può fermarsi; deve proseguire fino a un’altra città dove lo aspetta un altro suo passato, o qualcosa che forse era stato un suo possibile futuro e ora è il presente di qualcun altro. I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi.
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Al llegar a cada nueva ciudad el viajero encuentra un pasado suyo que ya no sabia que tenia: la extrañeza de los que no eres o no posees mas, te espera al paso en los lugares extraños y no poseidos.
Marco [Polo] entra en una ciudad: ve a alguien que vive en una plaza una vida o un instante que podrian ser suyos; en el lugar de aquel hombre ahora hubiera podido estar el si se hubiese detenido en el tiempo mucho tiempo antes, o bien si mucho tiempo antes, en una encrucijada, en vez de tomar por un camino hubiese tomado por el opuesto y al cabo de una larga vuelta hubiera ido a encontrarse en el luhar de aquel hombre en aquella plaza. En adelante, de aquel pasado suyo verdadero o hipotetico, el queda excluido; no puede detenerse; debe continuar hasta otra ciudad donde lo espera otro pasado suyo, o algo que quizas habia sido un posible futuro y ahora es el presente de algun otro.
Los futuros no realizados son solo ramas del pasado: <em>ramas secas</em>.
-¿Viajas para revivir tu pasado?-era en ese momento la pregunta del Kan, que podia tambien formularse asi: ¿Viajas para encontrar tu futuro?
Y la respuesta de Marco:
-El otro lado es un espejo en negativo. El viajero reconoce lo poco que es suyo al descubrir lo mucho que no ha tenido y no tendra.
Chegando a qualquer nova cidade o viajante reencontra o seu passado que já não sabia que tinha: a estranheza do que já não somos ou já não possuímos espera-nos ao caminho nos lugares estranhos e não possuídos.
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Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d'una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale,nelle antenne dei parafulmini,nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi,seghettature,intagli,svirgole.
Marco enters a city; he sees someone in a square living a life or an instant that could be his; he could now be in that man's place, if he had stopped in time, long ago; or if, long ago, at a crossroads, instead of taking one road he had taken the opposite one, and after long wandering he had come to be in the place of that man in the square. By now, from that real or hypothetical past of his, he is excluded; he cannot stop; he must go on to another city, where another of his pasts awaits him, or something perhaps that had been a possible future of his and is now someone else's present. Futures not achieved are only branches of the past: dead branches.
La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte.
Non ci si può mettere il passato in tasca; bisogna avere una casa per sistemarvelo. Io non possiedo che il mio corpo; un uomo completamente solo, col suo corpo soltanto, non può fermare i ricordi, gli passano attraverso. Non dovrei lagnarmi: il mio solo desiderio è stato d'esser libero.
Os futuros não realizados são apenas ramos do passado: ramos secos.
Arriving at each new city, the traveler finds again a past of his that he did not know he had: the foreignness of what you no longer are or no longer possess lies in wait for you in foreign, unpossessed places.
Ma quando di un lontano passato non rimane più nulla, dopo la morte delle creature, dopo la distruzione delle cose, soli e più fragili ma più vivaci, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore permangono ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto, a sorreggere senza tremare - loro, goccioline quasi impalpabili - l'immenso edificio del ricordo.
La via che percorriamo nel tempo è cosparsa dei frammenti di tutto ciò che cominciavamo ad essere, di tutto ciò che avremmo potuto diventare.
what he sought was always something lying ahead, and even if it was a matter of the past it was a past that changed gradually as he advanced on his journey, because the traveller's past changes according to the route he has followed: not the immediate past, that is, to which each day that goes by adds a day, but the more remote past. Arriving at each new city, the traveller finds again a past of his that he did not know he had: the foreignness of what you no longer are or no longer possess lies in wait for you in foreign, unpossessed places.
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Ombrosa non c’è più. Guardando il cielo sgombro, mi domando se è davvero esistita. Quel frastaglio di rami e foglie, biforcazioni, lobi, spiumii, minuto e senza fine, e il cielo a sprazzi irregolari e ritagli, forse c’era solo perché ci passasse mio fratello con suo leggero passo di codibugnolo, era un ricamo fatto di nulla che assomiglia a questo filo d’inchiostro, come l’ho lasciato correre per pagine e pagine, zeppo di cancellature, di rimandi, di sgorbi nervosi, di macchie, di lacune, che a momenti si sgrana in grossi acini chiari, a momenti si infittisce in segni minuscoli come semi puntiformi, ora si ritorce su se stesso, ora si biforca, ora collega grumi di frasi con contorni di foglie o di nuvole, e poi si intoppa, e poi ripiglia a attorcigliarsi, e corre e corre e si sdipana e avvolge un ultimo grappolo insensato di parole idee sogni ed è finito.
Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre occupati dal passato e dall'avvenire. Non pensiamo quasi mai al presente, o se ci pensiamo, è solo per prenderne lume al fine di predisporre l'avvenire. Il presente non è mai il nostro fine: il passato o il presente sono i nostri mezzi; solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e, preparandoci sempre ad essere felici, è inevitabile che non siamo mai tali.
Senza mai guardare dove sta andando, la gente si muove attraverso qualcosa di predisposto, armata di bugie. Non vede l'ora di raggiungere luoghi dai quali è appena tornata, o si rammarica di aver fatto cose che non ha ancora fatto. Signori delle bugie e della spazzatura - di ogni sorta di merda e di spazzatura.
[...]
Lo prendiamo ancora in culo ogni mattina come tutti gli altri - ma in questi giorni la cosa finisce in un baleno.
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